L’inganno di Agrippina – La Bocca della Verità

Tanto tempo fa, ai tempi in cui Roma era ancora abitata dagli antichi romani, c’era un luogo dove adulteri e bugiardi non osavano andare. Si trattava di una piccola piazza che non aveva niente di particolare se non una scultura, un grande disco di pietra che rappresentava il volto del dio protettore del Tevere, il fiume di Roma.

Non era una scultura qualsiasi. Il volto raffigurato era spaventoso, con i capelli e la barba lunghi, lo sguardo fisso e un buco al posto della bocca. Ma non era l’aspetto della scultura di pietra a spaventare i bugiardi, bensì la sua magia. Nessuno sapeva chi avesse scolpito la statua, né da quanto tempo si trovava lì a Roma, ma tutti, perfino i bambini più piccoli, erano a conoscenza dei suoi poteri. Se una persona inseriva una mano nel buco che c’era al posto della bocca e diceva a voce alta una bugia, quel viso di pietra gli mangiava la mano. La Bocca della Verità, questo era il soprannome della scultura.

Ma per quanto potenti fossero i poteri magici del dio di pietra, un po’ di furbizia poteva sempre ingannarli. E un inganno ben pensato salvò la bella Agrippina dal morso della Bocca e dalla rabbia di suo marito…

Agrippina era una ricca signora romana, sposata con lo scorbutico Marcus Antonius da circa 10 anni. Un giorno di primavera di molti secoli fa, Agrippina decise di fare una passeggiata per le strade che circondavano il Colosseo. Era una bellissima giornata, il sole splendeva e i fiori degli alberi d’arancio profumavano tutta la capitale. L’imperatore Augustus sarebbe rientrato a Roma il giorno dopo, perciò la città si stava preparando alla grande festa e i centurioni lucidavano le proprie armature sotto il sole romano.

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Fu proprio l’armatura dorata e rossa del centurione Plinius ad attirare lo sguardo di Agrippina. I due si guardarono negli occhi e si innamorarono subito l’uno dell’altra. Da quel giorno divennero amanti appassionati.

Marcus Antonius, il marito sempre sospettoso, intuì qualcosa. Decise perciò di portare Agrippina alla Bocca della Verità per capire se sua moglie lo tradiva con qualcun altro.

Ma Agrippina aveva già ideato un ottimo piano per ingannare tutti. Chiese a Plinius di vestirsi di stracci e seguire di nascosto lei e suo marito fino alla piazza magica. Plinius doveva fingersi pazzo e abbracciare Agrippina prima che lei inserisse la mano nella scultura.

Tutto andò secondo i piani di Agrippina e Plinius fu considerato un pazzo innocuo. La donna mise quindi la mano nella Bocca della Verità pronunciando a voce alta queste parole:

“Io, Agrippina moglie di Marcus, dichiaro di non essere mai stata abbracciata da nessun uomo al di fuori di mio marito e di quell’uomo laggiù”.

La scultura non si mosse.

Marcus sorrise, non si accorse dell’inganno e tornò felicemente a casa con sua moglie, tenendola per mano.