Il violinista rapito – Toscana leggenda

Un piccolo paesino nella campagna toscana

C’era una volta un piccolo paesino nella campagna toscana. Era un paesino proprio piccolo, così piccolo che nessuno, al giorno d’oggi, se ne ricorda più. Anche il nome originale del villaggio, ormai, è stato dimenticato. E pure la sua esatta ubicazione. Quello che si sa e si ricorda oggigiorno di questo paesino è solo il fatto che sorgeva su una collinetta nella campagna vicino a Lucca.

In realtà c’è anche un’altra cosa che gli abitanti della Toscana sanno di questo piccolo villaggio, anche se nessuno sa dire con certezza se si tratti di verità o leggenda. Si tratta di una storia, tramandata di padre in figlio dai tempi in cui avvenne – o fu inventata – fino al giorno d’oggi. È la storia del violinista rapito dalle streghe.

Il mago dell’archetto

Il violinista in questione, il cui nome era Giovanni, suonava il violino come nessun altro. Era talmente bravo che era stato addirittura soprannominato “il mago dell’archetto”. Giovanni era nato con questo dono e, dall’età di tre anni e un giorno, riusciva a far cantare lo strumento come nessun altro musicista della regione era mai riuscito a fare e forse come nessun altro riuscirà mai. Aveva imparato a suonare il violino da solo, senza maestri e senza spartiti. Da quando suo padre, un liutaio famoso in tutta Italia per la sua maestria nel produrre liuti e violini dall’acustica eccezionale, gli aveva regalato un violino fatto personalmente a mano per lui, il piccolo Giovanni aveva suonato e incantato tutti gli abitanti del villaggio ad ogni festa, sagra e cerimonia, anno dopo anno.

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Delle streghe della valle

Con il passare del tempo, la fama della bravura del violinista si espanse sempre di più, finché giunse perfino alle orecchie delle streghe della valle, di solito sempre isolate dal mondo e del tutto indifferenti a quello che succedeva agli esseri non magici.

Non appena seppero di questo violinista talmente bravo da incantare qualsiasi tipo di pubblico, le streghe decisero ridendo tra di loro di metterlo alla prova.

Durante una buia notte senza luna, due streghe, in sella alle loro scope, si recarono al villaggio e rapirono Giovanni e il suo violino.

Pazza festa mensile

Lo portarono sulla collina più alta della valle per farlo partecipare alla loro pazza festa mensile e gli dissero: “Suona per noi il violino come non hai mai suonato prima e in compenso ti daremo migliaia di monete d’oro”. Giovanni era talmente stupito e sorpreso che suonò per ore e ore senza neanche accorgersi della stanchezza, sognando già la ricchezza che lo aspettava.

Alla fine della festa le streghe riportarono il violinista nel suo letto e riempirono la sua casa con monete d’oro a non finire. Giovanni si addormentò felice pensando a quello che avrebbe fatto con tutto quel denaro.

Dormì tutto il giorno e tutta la notte successiva. Quando finalmente si svegliò, balzando giù dal letto per contare il suo denaro, scoprì con immensa delusione che tutte le monete erano scomparse.

La leggenda non ci dice se questo successe per colpa di un trucco magico delle streghe o della poca onestà di
qualche altro abitante del villaggio.